Cos'è
Il certificato camerale - noto anche come Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio o Certificato CCIAA - è un documento estratto dall'archivio del Registro delle Imprese e rilasciato dalla Camera di Commercio che attesta l'iscrizione di artigiani o imprese alla CCIAA.
Le
tipologie di Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio sono:
- ordinario, il documento contiene tutte le informazioni relative allo stato attuale dell'impresa;
- storico, contiene tutte le informazioni relative allo stato attuale dell'impresa; riporta inoltre i dati riguardanti le modifiche denunciate dal 19/02/1996;
- artigiano, contiene tutte le informazioni relative allo stato attuale dell'impresa; riporta inoltre i dati riguardanti le informazioni relative all'albo delle imprese artigiane.
A cosa serve
Il certificato camerale è il documento ufficiale che dimostra l’esistenza legale di un’impresa e ne certifica i dati anagrafici e amministrativi aggiornati. Si distingue dalla visura camerale perché ha
valore certificativo ed è
opponibile a terzi, qualità che lo rende indispensabile in ambito pubblico, giudiziario o finanziario. Questo documento ufficiale rilasciato dalle Camere di Commercio ha molteplici finalità pratiche e legali, vediamo alcune:
- Gare d'appalto pubbliche e private.
Una delle principali finalità del certificato camerale è la partecipazione alle gare d'appalto. Le amministrazioni pubbliche e le aziende private richiedono questo documento per verificare l'iscrizione dell'impresa al Registro delle Imprese e accertare che possieda i requisiti necessari per partecipare alla procedura di gara. Il certificato dimostra la regolarità dell'azienda e fornisce informazioni essenziali sui codici ATECO di attività.
- Rapporti con istituti di credito
Le banche e gli istituti finanziari richiedono regolarmente il certificato camerale per l'apertura di conti correnti aziendali, l'erogazione di finanziamenti o la concessione di linee di credito. Il documento permette agli istituti di credito di verificare la solidità e l'affidabilità dell'impresa richiedente, costituendo un elemento fondamentale per la valutazione del rischio creditizio.
- Contratti commerciali e partnership
Nelle relazioni commerciali tra imprese, il certificato camerale serve a dimostrare la legittimità e l'operatività dell'azienda. Molte aziende lo richiedono prima di stipulare contratti di fornitura, accordi di distribuzione o partnership strategiche, utilizzandolo come strumento di due diligence per verificare l'affidabilità del potenziale partner commerciale.
- Procedimenti legali e controversie
In ambito legale, il certificato camerale può essere richiesto durante procedimenti giudiziari, arbitrati o nella gestione di controversie commerciali. Il documento fornisce informazioni ufficiali sulla costituzione dell'impresa, sulla sua rappresentanza legale e sul suo stato giuridico, elementi spesso necessari per la risoluzione di dispute legali.
- Pratiche fiscali e rimborsi
Il certificato camerale può essere richiesto per alcune pratiche fiscali, in particolare per i rimborsi delle tasse e per verificare la regolarità dell'impresa in determinate situazioni tributarie. Il documento fornisce le informazioni ufficiali necessarie per identificare correttamente l'azienda nei rapporti con gli enti fiscali.
- Apertura conti bancari aziendali
Una delle finalità più comuni del certificato camerale è l'apertura di conti correnti aziendali. Le banche lo richiedono sistematicamente per verificare l'esistenza legale dell'impresa, i suoi rappresentanti legali e le informazioni essenziali per l'identificazione dell'azienda ai fini dell'apertura del rapporto bancario.
- Fusioni, acquisizioni e operazioni societarie
In caso di operazioni straordinarie come fusioni, acquisizioni o cessioni di rami d’azienda, il certificato camerale è indispensabile per comprovare la struttura e la storia dell’impresa.
Tipologie di certificato in base all’uso
La versione del certificato camerale può variare a seconda dell’uso previsto. È possibile selezionare specifiche “chiusure” (ad esempio INPS, finanziamenti, uso estero), che in alcuni casi prevedono anche l’esenzione dall’imposta di bollo.
Per le gare pubbliche, è consigliata la chiusura “F”, che attesta l’assenza di procedure concorsuali in corso. Questo formato è noto anche come certificato di vigenza.
Valore legale
L'attestazione di iscrizione alla Camera di Commercio ha valore di certificazione legale. Questo documento riporta la firma dell'addetto della Camera di Commercio ed è opponibile a terzi, il che significa che può essere utilizzato come prova ufficiale dell'esistenza e dei dati di un’impresa.
Per mantenere il suo valore legale, l'attestazione deve essere stampata su carta filigranata e corredata da un bollino (contromarca olografica), che ne attesta l’autenticità.
Qualora si stiano cercando informazioni non certificate su un'impresa, è possibile richiedere una visura camerale.
Requisiti per conferire valore legale al certificato CCIAA
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Certificato camerale ordinario |
Certificato camerale artigiano |
Certificato camerale storico |
Carta filigranata |
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Contromarca olografica1 (bollino) |
oro |
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rame |
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argento |
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1 Le contromarche olografiche, dette anche bollini, sono delle autorizzazioni virtuali all’estrazione del certificato dalla piattaforma Telemaco e, al tempo stesso, sono contrassegni fisici, da applicare sul documento, che deve essere stampato su carta filigranata; le operazioni sopra indicate sono necessarie per attestare la validità del documento. Ogni certificato prevede l’apposizione di n. 1 bollino, indipendentemente dal numero di pagine del documento. I bollini possono essere acquistati sul questo sito, accedendo all’area riservata "Contromarche e carta filigranata".
Tipologie di certificati CCIAA
Certificato camerale ordinario
Contiene le informazioni attuali aggiornate alla data della richiesta riguardanti un’impresa iscritta al Registro delle Imprese.
Contiene dati come: denominazione e forma giuridica, codice fiscale e partita IVA, sede legale e unità locali, oggetto sociale, capitale sociale, titolari, soci, amministratori, procuratori, stato dell'attività (attiva, sospesa, cessata).
Utilizzo tipico: per fornire prova legale dell’esistenza e struttura dell’impresa.
Certificato camerale artigiano
Rilasciato alle imprese iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane (presso le Camere di Commercio), contiene dati sia del Registro Imprese che dell’Albo Artigiani.
Certificato camerale storico
Riporta tutte le modifiche intervenute dalla costituzione dell’impresa fino alla data della richiesta.
Contiene: tutti i dati del certificato ordinario e la cronologia delle modifiche (es. cambi di sede, variazioni dell’oggetto sociale, successioni nei soci/amministratori, ecc.).
Utilizzo tipico: utile in contesti legali, giudiziari o di due diligence.
Certificato di vigenza
Questa tipologia è anche conosciuta come Certificato di Iscrizione con Dichiarazione di non esistenza procedure concorsuali.
Infatti, non è una vera tipologia ma piuttosto un certificato camerale ordinario con la chiusura di tipo F.
Tale documento attesta che l'impresa è in attività e non è sottoposta a procedure concorsuali (come fallimento o liquidazione).
Spesso richiesto da: enti pubblici per gare d’appalto, banche e assicurazioni.
Certificato anagrafico
È una tipologia di certificato camerale rilasciata solo alle imprese iscritte nelle sezioni speciali (imprenditori agricoli individuali, piccoli imprenditori commerciali, società semplici, imprenditori artigiani, società tra professionisti, ...) del Registro delle Imprese.
Contenuto
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Certificato camerale ordinario |
Certificato camerale artigiano |
Certificato camerale storico |
Numero di iscrizione alla Camera di Commercio o al REA |
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Denominazione |
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Codice fiscale |
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Sede |
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Data di costituzione |
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Capitale sociale |
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Oggetto sociale |
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Descrizione dell'attività |
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Dati anagrafici dei titolari di cariche |
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Storico delle modifiche |
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Per le cooperative, i consorzi, le società, i
GEIE e gli enti pubblici iscritti nella sezione ordinaria è possibile chiedere il certificato CCIAA abbreviato che contiene le seguenti informazioni:
- numero di iscrizione alla Camera di Commercio o al REA;
- denominazione;
- codice fiscale;
- sede;
- data di costituzione;
- capitale sociale.
Chiusura del certificato camerale
Quando si richiede un certificato camerale, è possibile specificare un tipo di chiusura, ovvero una dicitura in calce che indica lo scopo per cui il documento sarà utilizzato. Questa informazione è importante perché può determinare l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e rende il certificato idoneo per determinate finalità.
Dunque, la chiusura è il motivo per il quale si richiede il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio e compare all'interno del documento stesso. Esistono 11 tipi di chiusure, identificate con una lettera dell'alfabeto dalla lettera A alla lettera M. È possibile selezionare fino a 4 chiusure per ciascun certificato. Vediamo insieme i vari tipi di chiusura disponibili.
Chiusura tipo A
La chiusura A è pensata per l’utilizzo presso enti previdenziali, come INPS e INAIL. È un documento esente da bollo e serve a comprovare la situazione anagrafica e legale dell’impresa in occasione, ad esempio, di una verifica contributiva. È anche noto come Certificato camerale INPS/INAIL.
Uso tipico: utile per atti e documenti previdenziali e assicurativi da presentare all'INPS o all'INAIL.
Chiusura tipo B
Il tipo B viene utilizzato per richieste di rimborso o sospensione di tributi come IVA o IRAP. Anche in questo caso il certificato è esente da bollo e può essere allegato alle istanze rivolte all’Agenzia delle Entrate. Si tratta del cosiddetto certificato camerale per rimborsi tributari.
Uso tipico: allegato a richieste di rimborso o sospensione tributi (IVA, IRPEF, IRPEG, ILOR, ICI, ICIAP, IRAP, ecc.), esclusi atti difensivi.
Chiusura tipo C
Per accedere a finanziamenti a medio termine destinati al commercio, esiste il certificato camerale con chiusura C. Rientra in una casistica specifica prevista dalla normativa e permette di usufruire di condizioni agevolate. È comunemente chiamato certificato camerale per finanziamenti legge 1016.
Uso tipico: per finanziamenti legati ad ampliamento, rinnovo attrezzature, acquisto locali.
Chiusura tipo D
Chi invece richiede finanziamenti a medio o lungo termine in altri settori può utilizzare il tipo di chiusura D. Questo tipo è utile per imprese operanti, ad esempio, nell’artigianato, nel cinema o nella cooperazione, e dimostra che l’impresa ha i requisiti per accedere a certe agevolazioni. È anche noto come certificato camerale legge 601.
Uso tipico: per operazioni di credito specifiche, incluse varie tipologie (artigianato, cooperazione, cinema, ecc.).
Chiusura tipo E
C’è poi il certificato camerale con tipo di chiusura E, che riguarda i finanziamenti agevolati in zone economicamente depresse del Centro-Nord. Viene richiesto soprattutto per contributi nel settore industriale, artigianale o turistico ed è previsto dalla legge 614/1966.
Uso tipico: per finanziamenti agevolati nei settori agricolo, industriale, turistico e altre aree designate.
Chiusura tipo F
Se l’obiettivo è dimostrare che l’impresa non si trova in procedure concorsuali attive (come fallimento o concordato), si può optare per la chiusura tipo F, comunemente detta certificato di vigenza. È molto richiesto in ambito bancario o per partecipare a gare d’appalto.
Uso tipico: richiesto per gare d’appalto, concessioni mutui, iscrizione fornitori.
Chiusura tipo G
La chiusura tipo G, invece, attesta l’assenza di procedure concorsuali non solo nel presente, ma anche negli ultimi cinque anni. È utile per ottenere un quadro più completo sull’affidabilità storica dell’impresa e viene chiamato anche certificato storico di vigenza.
Uso tipico: richiesto per gare d’appalto, concessioni mutui, iscrizione fornitori ma con riferimento a periodi storici e utile per controlli approfonditi.
Chiusura tipo H
Esiste poi una chiusura dedicata alle ONLUS, il tipo H. Questo certificato è esente da bollo e viene utilizzato da organizzazioni non profit per finalità specifiche previste dalla normativa fiscale, come la partecipazione a bandi pubblici o la stipula di convenzioni.
Uso tipico: per certificati destinati ad enti non profit con finalità sociali.
Chiusura tipo I
Il certificato con tipo di chiusura I è riservato alle aziende che accedono a forniture di carburanti a prezzo agevolato. È legato al D.M. 68/83 e serve per comprovare il diritto a beneficiare di queste condizioni.
Uso tipico: per aziende che usufruiscono di agevolazioni su prodotti petroliferi.
Chiusura tipo L
Un caso più generico è rappresentato dalla chiusura tipo L, che riporta la dicitura per gli usi consentiti dalla legge. È utilizzabile in tutte le circostanze in cui la normativa consente l’esenzione da bollo, ma non esiste una chiusura più specifica.
Uso tipico: utile in molti casi generici di esenzione, fare attenzione all’uso corretto.
Chiusura tipo M
Per presentare documentazione all’estero, è disponibile il certificato camerale con chiusura tipo M. È predisposto secondo le indicazioni dell’art. 40 del DPR 445/2000 e risulta particolarmente utile in ambito di internazionalizzazione d’impresa, rapporti con dogane o istituzioni estere.
Uso tipico: per certificati destinati a enti o procedure internazionali.
Ogni tipo di chiusura ha una sua finalità ben precisa, spesso legata a normative che prevedono l’esenzione dal bollo o richiedono contenuti specifici. Se devi richiedere un certificato camerale e non sai quale chiusura inserire, è importante valutare con attenzione l’uso che ne farai: in molti casi è possibile indicarne anche più di una (fino a quattro) nello stesso documento.