Domande frequenti
É possibile ottenere un certificato di vigenza online gratis?
No. Il Cassetto Digitale dell’Imprenditore, accessibile tramite Impresa Italia, offre un accesso gratuito a numerosi documenti utili per la gestione e il monitoraggio della propria impresa ma tra questi non c'è il Certificato Camerale di Inesistenza Procedure Concorsuali.
Qual è la differenza tra certificato di vigenza e visura camerale?
La visura camerale è un documento informativo che riporta i principali dati anagrafici, fiscali e societari di un’impresa iscritta al Registro delle Imprese: denominazione, codice fiscale e partita IVA, sede legale, capitale sociale, soci, amministratori, attività svolta. È utile per consultazioni rapide e verifiche conoscitive, ma non ha valore legale certificativo e non è opponibile a terzi.
Il certificato di vigenza, invece, è un documento ufficiale con valore legale, rilasciato dalla Camera di Commercio. Attesta non solo l’iscrizione regolare dell’impresa, ma anche l’assenza di procedure concorsuali (fallimento, liquidazione, concordato, amministrazione controllata). Ha validità sei mesi dalla data di rilascio ed è richiesto in gare d’appalto, richieste di finanziamento, rapporti bancari e operazioni societarie.
Quindi:
- la visura camerale informa ma non ha valore probatorio;
- il certificato di vigenza certifica la “buona salute giuridica” dell’impresa ed è opponibile a terzi.
Cosa significa periodo di vigenza?
Con periodo di vigenza si intende il tempo durante il quale un certificato di vigenza conserva efficacia legale.
In base all’art. 41 del DPR 445/2000, il certificato rilasciato dalla Camera di Commercio ha una validità di sei mesi dalla data di emissione.
Durante questo arco temporale il documento può essere utilizzato in gare d’appalto, contratti, pratiche bancarie e altre procedure ufficiali. Una volta trascorsi i sei mesi, non è più considerato aggiornato e, se necessario, deve essere nuovamente richiesto per attestare la situazione attuale dell’impresa.
Quindi: il periodo di vigenza corrisponde alla durata di validità legale del certificato (sei mesi). Scaduto questo termine, occorre un nuovo rilascio.
Qual è la differenza tra certificato di vigenza e certificato fallimentare?
Il certificato di vigenza e il certificato fallimentare sono due documenti diversi, anche se a volte vengono confusi. Entrambi servono per sapere se un'impresa è attiva e in regola, ma arrivano da enti diversi e hanno scopi diversi.
Il certificato di vigenza lo rilascia la Camera di Commercio. Esso dice che l'impresa è iscritta al Registro delle Imprese, che è operativa e che non ci sono procedure in corso (come fallimento, concordato, liquidazione). Serve spesso per gare, appalti, rapporti con banche o clienti.
Il certificato fallimentare, invece, viene rilasciato dal Tribunale. Questa attestazione dice se un’impresa (o anche una persona) è stata dichiarata fallita oppure no. Serve quando c’è bisogno di una verifica giudiziaria, ad esempio per atti notarili o cause.
In sintesi:
- il certificato di vigenza è amministrativo e indica che l'impresa è attiva e in bonis;
- il certificato fallimentare è giudiziario e riguarda la storia fallimentare di un soggetto.
Certificato di vigenza Vs Certificato fallimentare
| Caratteristica |
Certificato di vigenza |
Certificato fallimentare |
| Chi lo rilascia |
Camera di Commercio |
Tribunale (Sezione Fallimentare) |
| Cosa attesta |
Che l’impresa è attiva e in regola |
Se c’è stato o meno un fallimento |
| Contenuti principali |
Iscrizione, attività, assenza procedure |
Esistenza o assenza di sentenze fallimentari |
| Chi può richiederlo |
Chiunque |
Chiunque |
| A cosa serve |
Bandi, gare d’appalto, fornitori, banche, verifiche commerciali, SAISA per il riconoscimento della restituzione |
Atti notarili, cause civili, procedure concorsuali, controlli giudiziari, accertamenti patrimoniali |
Come posso verificare online la validità di un certificato di vigenza ricevuto da un fornitore?
La validità di un certificato di vigenza può essere verificata consultando la banca dati ufficiale del Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio. Alcuni portali autorizzati consentono l’inserimento del numero di iscrizione o la partita IVA dell’impresa per verificare se il certificato è autentico e aggiornato. Una cosa importante è assicurarsi che il documento sia stato rilasciato da un ente autorizzato e che riporti i bollini di sicurezza (marca da bollo, contromarche olografiche) quando richiesto. In caso di dubbio, è possibile richiedere una nuova copia direttamente tramite i canali ufficiali per evitare rischi legati a documenti falsificati o scaduti.
Il certificato di vigenza storico può essere richiesto anche per imprese cessate o cancellate?
Il certificato di vigenza storico attesta l’assenza di procedure concorsuali relative a un’impresa in un arco temporale definito, solitamente gli ultimi 5 anni. Tuttavia, per le imprese cessate o cancellate dal Registro delle Imprese, la possibilità di richiedere questo certificato dipende dalla normativa camerale vigente e dalle disposizioni locali. In generale, è possibile ottenere un certificato storico che copra il periodo in cui l’impresa era ancora attiva, ma non si rilasciano certificati di vigenza per imprese non più iscritte. In questi casi, può essere necessario richiedere documentazione alternativa o certificati specifici relativi alla data di cessazione o cancellazione.
In che modo il certificato di vigenza si integra con le verifiche antimafia e di regolarità contributiva?
Il certificato di vigenza attesta esclusivamente l’assenza di procedure concorsuali e fallimentari a carico dell’impresa, ma non sostituisce le verifiche antimafia né quelle relative alla regolarità contributiva. Questi controlli, infatti, sono disciplinati da normative differenti e richiedono documenti specifici come il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e le certificazioni antimafia rilasciate dagli enti competenti. Tuttavia, il certificato di vigenza è spesso richiesto insieme a tali attestazioni nelle procedure di gara o per l’accesso a finanziamenti, poiché fornisce un quadro complessivo della solidità giuridica dell’impresa. Per garantire una compliance completa, è quindi necessario acquisire tutti i documenti obbligatori secondo la normativa vigente.