Autore: Fabrizio Testa - avvocato cassazionista -
referente informatico COA Cuneo
Nei giorni scorsi, il Ministero ha pubblicato sul
PST il provvedimento della
DGSIA contenente le disposizioni relative al deposito con modalità telematica
di memorie, documenti, richieste e istanze indicate dall'articolo 415-bis,
comma 3, del codice di procedura penale e previste dal comma 12-quater.1
dell’art. 83 del decreto legge 18/2020 come convertito in legge 27/2020 e modificato
con decreto legge 28/2020.
Il provvedimento prevede che tali depositi siano
effettuati tramite upload cifrato (non quindi tramite PEC) nell’area
riservata accessibile dal PST: sia il documento che
gli allegati, fino ad un massimo di 30 MB, devono essere in formato PDF
(testuale per il primo, anche per immagine i secondi) e firmati digitalmente
con le consuete modalità in PADES (la c.d. firma pdf) o in CADES (la c.d. firma
p7m).
L’avvocato utilizzerà il PDP per i depositi, che
la cancelleria, attraverso i propri sistemi, potrà accettare o rifiutare con
ricevuta scaricabile dal portale, nel quale sarà conservata assieme ai
documenti ed allegati depositati. Il funzionamento del processo penale
telematico, almeno in questa fase, appare molto più semplice di quello degli
altri processi telematici.
Nei giorni successivi, il Ministero ha abilitato
l’accesso al PDP, nel quale ha pubblicato un utile e dettagliato manuale operativo.
Il Portale Deposito atti Penali (PDP) nell’ambito
del Processo Penale Telematico consente la trasmissione telematica alla Procura
della Repubblica competente (selezionabile da apposito menu) degli atti
successivi all’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari
ex art. 415 bis, comma 3, c.p.p.
Requisiti indispensabili per tali depositi sono
la preventiva annotazione nel Re.Ge.WEB (Registro Generale in versione WEB)
della nomina del difensore (di fiducia o d’ufficio), l’avvenuta notifica
dell’avviso di cui all’art. 415 bis c.p.p. e l’annotazione di tale ultimo
evento all’interno del Registro Generale delle Notizie di Reato (RGNR) Modello
21 (procedimenti a carico di noti). Con apposita e distinta procedura, il PDP
consente il deposito degli atti di nomina del difensore successivamente alla
avvenuta notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Permette inoltre di richiedere l’annotazione delle nomine già agli atti.
Il difensore potrà verificare le varie fasi
dell’invio telematico dell’atto, della sua ricezione e dell’esito delle
verifiche effettuate dagli operatori delle Procure, che riguarderanno
l’esattezza dei numeri di registro e/o delle generalità degli indagati.
L’avvocato, dopo essersi autenticato con smartcard sul Portale
dei Servizi Telematici come per gli altri servizi, accede al PDP
dall’apposita area riservata (Portale Deposito atti Penali).
L’avvocato
dovrà anzitutto selezionare, da apposito menu a tendina, la Procura della
Repubblica presso il Tribunale destinataria della trasmissione telematica:
viene proposta quella corrispondente alla sede dell’Ordine dell’avvocato, ma è
sempre possibile selezionarne una diversa, anche tramite ricerca rapida
digitando le prime lettere. Al momento vi sono pochi uffici, ma il portale
verrà popolato gradualmente a seguito delle relative richieste di attivazione.
Una volta individuato l’Ufficio di Procura
desiderato, l’avvocato seleziona il tasto conferma ed accede alla home page del
PDP.
La home page del PDP ha un menu di navigazione
che permette di attivare le funzionalità previste. Sono inoltre presenti dei
link rapidi di accesso alle funzionalità di “Deposito Nomina” e “Deposito Atti
Successivi”, oltre all’utile manuale utente.
Quest’ultimo, cui si rimanda, descrive
dettagliatamente con l’ausilio di figure, ogni singolo passaggio di tutte le
funzionalità consentite dal PDP, che al momento non risultano attive: la
pubblicazione del manuale, peraltro, fa immaginare che tale attivazione non
tarderà e si potrà così sperimentarne operativamente il funzionalmento.

Attraverso le funzionalità afferenti alla
Gestione Nomine, l’avvocato potrà:
- depositare una nuova nomina;
- mandare solleciti e consultare l’elenco di quelli
inviati;
- consultare l’elenco delle nomine depositate.
Attraverso le funzionalità afferenti alla
Gestione Atti Successivi, l’avvocato potrà consultare:
- l’elenco dei procedimenti autorizzati e quindi
procedere al deposito di un atto.
- l’elenco degli atti inviati.
L’avvocato
potrà depositare un “atto successivo” solo per un c.d. “procedimento
autorizzato”, nel quale la sua costituzione è stata annotata nel ReGeWEB.
Tutte queste funzioni, pur visibili, non sono al
momento abilitate, ma sono descritte dettagliatamente tramite figure e
screenshot di ogni passaggio, nel citato manuale utente già
pubblicato nel PDP, al quale si rimanda: tale pubblicazione fa presumere che le
funzioni saranno presto attivate, così da consentire di sperimentare
operativamente i depositi penali, per i quali in genere i primi protocolli
hanno previsto un iniziale periodo in “doppio binario”, cartaceo e telematico.