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Standard VSME: la rendicontazione ESG volontaria per le PMI

Il principio EFRAG per la sostenibilità delle PMI

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Cos'è lo standard VSME? Il Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs (VSME) è il principio di rendicontazione di sostenibilità elaborato dall'EFRAG per quelle società che, non rientrando nell'obbligo di rendicontazione della CSRD (recepita in Italia con il D.lgs. 125/2024), decidono di redigere la rendicontazione di sostenibilità in modo volontario sia per scopi strategici, sia per la presentazione delle informazioni ESG a banche, investitori o società di grandi dimensioni loro clienti.

Nel settembre del 2023 la Commissione Europea chiese a EFRAG di sviluppare un principio semplice per le PMI in merito alle questioni di sostenibilità, con lo scopo di attirare maggior investimenti e per facilitare la transizione a un'economia più sostenibile.

La bozza di questo standard fu pubblicata da EFRAG il 21 gennaio 2024 per la consultazione pubblica fino al 21 maggio nel quale poter inviare commenti e suggerimenti in merito. Conclusa la consultazione pubblica, il 17 dicembre l'EFRAG ha diffuso la versione definitiva con modifiche sostanziali (per fare un esempio, nella prima versione vi erano tre moduli da poter divulgare e l'obbligo di analisi di doppia materialità nel caso il bilancio di sostenibilità fosse non solo composto dal Basic Module).

Perché le PMI sono chiamate a contribuire alla rendicontazione di sostenibilità

Tenendo in considerazione la forte presenza di PMI sul territorio italiano (circa il 96% se si considerano anche le microimprese), molte società fanno parte della catena del valore delle imprese obbligate alla rendicontazione ESG e saranno pertanto coinvolte nel fornirgli le informative ambientali, sociali e di governance, nonchè richiederanno di definire obiettivi sostenibili affiancati ad un monitoraggio costante e affidabile.

Inoltre, gran parte delle stesse PMI italiane sono interessate ai temi di sostenibilità e si vogliono attrezzare ad una loro rendicontazione attraverso principi adatti alle loro dimensioni e strutture come il VSME, divulgando, però, le stesse informazioni in conformità a quanto richiesto nei principi ESRS (European Sustainability Reporting Standard) e nella CSRD.

Obiettivi e finalità

Il VSME vuole essere il primo strumento da utilizzare sul territorio comunitario per quelle imprese che voglio intraprendere una transizione sostenibile del proprio business al fine di sfruttare le opportunità strategiche degli ESG rendicontando le principali informative come la Carbon Footprint, il Waste management, il consumo idrico o la distribuzione di genere per tipologia contrattuale o ruolo e il gender pay gap.

Inoltre, per poter innovare ed effettuare investimenti nelle proprie aziende, è necessaria la richiesta di sostegno economico da parte degli istituti finanziari oppure con l'apporto di capitale da parte di soci (esistenti o di nuova entrata). Se poi ci si concentra sulle banche, l'attenzione viene sempre posto sulla posizione dell'impresa in merito alla sostenibilità, sulla sua esposizione ai rischi che possono derivare dai cambiamenti climatici, su quali obiettivi si pone per impattare a livello ambientale e sociale. In questo caso il principio è utile per fornire i dati richiesti con esaustività e trasparenza.

Immagine rappresentativa dello Standard VSME

Benefici strategici e approccio graduale

Iniziare ad approcciarsi alla sostenibilità impegnandosi a rendicontare le informazioni richieste dal VSME è un'ottima strategia per un approccio graduale che possa meglio conciliare le politiche di riduzione degli impatti ambientali e le condizioni lavorative con la produttività e la redditività aziendale. Grazie a un suo taglio molto più pratico rispetto ai principi ESRS, il VSME può essere adottato anche in corso d'anno come documento di supporto all'introduzione degli ESG in azienda o anche come primo documento di formazione per comprendere cosa significhi fare sostenibilità d'impresa. 

Confronto con altri standard

Attualmente, nel vasto panorama dei principi di rendicontazione di sostenibilità (GRI, SASB, ISSB, TCFD, UN Global Compact, etc.), non esistono dei principi specifici per le PMI. I principi odierni riguardano la rendicontazione di determinate grandezze ed informazioni, ma sarà a scelta dell'impresa decidere quali informative riportare nel proprio bilancio di sostenibilità in base alla propria dimensione, settore di appartenenza e posizionamento di mercato.

Si può pertanto definire la scelta di EFRAG, su manato della Commissione Europea, la redazione dei VSME come un unicum. Questo sottolinea la volontà dell'Unione Europea di rendere la rendicontazione di sostenibilità accessibile a tutte le imprese di qualsiasi dimensione.

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Il gruppo incaricato dalla Commissione europea per sviluppare i principi VSME di rendicontazione di sostenibilità per le PMI volontarie.
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Struttura e contenuti del VSME

Il principio VSME vuole essere quello di poter rappresentare le stesse informative presenti negli ESRS rispettando le dimensioni delle PMI e la loro possibilità di reperimento dei dati da dover rendicontare. Infatti, lo standard è diviso in introduzione, informazioni ambientali, informazioni social e informazioni governance. Le informazioni richieste sono quelle più significative all'interno dei ESRS su cui da sempre vi è una maggiore attenzione come il consumo energetico, le emissioni di gas serra, il consumo idrico, i rifiuti, la diversità di genere, la retribuzione dei dipendenti e la loro sicurezza.

Componenti principali dello standard

Lo standard è composto in due moduli: il primo è definito Basic e riguarda tutte quelle informazioni che la società deve divulgare considerando una propria analisi delle politiche, obiettivi e azioni che porta avanti nelle varie tematiche. Il secondo modulo invece è il Comprehensive e riguarda le informative che si vanno a integrare con quanto dichiarato nel Basic Module e sono informative spesso specifiche per gli istituti di credito, i business partner e per i potenziali investitori.

Modelli e framework di riferimento

Il principio fa riferimento alla normativa comunitaria in materia come la CSRD, la tassonomia e la SFRD. Inoltre, come già anticipato, il principio ha preso spunto dalla struttura e modalità di divulgazione dai principi ESRS soprattutto per avere, a livello europeo, una linea comune di informazioni da dover rendicontare.

VSME: lo standard per le PMI fuori dagli obblighi della CSRD

Allo stato attuale della CSRD e del D.lgs. 125/2024, il principio può essere utilizzato per quelle società che al momento non hanno l'obbligo di rendicontazione, ovvero per quelle PMI:
  1. che non sono quotate su mercato regolamentati;
  2. che non superano nell'esercizio di rendicontazione due dei seguenti parametri:
    • totale attivo patrimoniale: € 25 milioni;
    • totale delle vendite e delle prestazioni: € 50 milioni;
    • numero medio dei dipendenti: 250.

Normative internazionali e conformità

Come già riportato, il principio, benchè faccia riferimento a quelle imprese fuori dal perimetro di applicazione della CSRD, è compliance alle norme europee attualmente in vigore e divulga le stesse informative presenti nei principi ESRS.

Certificazioni ed enti regolatori

L'EFRAG ha presentato il seguente principio alla Commissione Europea al fine di adottarlo per tutto l'Unione, attraverso un atto delegato, come principio di riferimento per tutte le PMI volontarie al pari dei principi ESRS per le grandi imprese.

Uno standard flessibile per tutti i settori economici

Il principio è stato redatto per tenere in considerazione la moltitudine di PMI attive nei diversi settori e, pertanto, esso può essere utilizzato da qualsiasi azienda europea.

Uso dello standard in ambito industriale

In considerazione ad un'impresa manifatturiera, l'applicazione del principio dovrà concentrarsi maggiormente sulle informative ambientali (sia Basic che Comprehensive) come il consumo energetico, le emissioni di CO2, i prodotti inquinanti utilizzati, i consumi idrici, l'utilizzo del suolo e lo smaltimento dei rifiuti. In queste imprese, infatti, i temi più rilevanti riguardano gli impatti ambientali che la PMI genera rispetto alle informazioni social più contenute.

Applicazioni nel settore IT e software

Nel seguente caso i lavoratori propri assumono un ruolo significativo nella creazione e fruizione del servizio; pertanto, la rendicontazione di sostenibilità verterà maggiormente sulla distribuzione di genere, le tipologie di contratti di lavoro, la velocità di cambio dei dipendenti (definito dal turnover ratio) e la remunerazione, nonchè il rispetto dei diritti umani con annessa un'analisi degli episodi nel quale vi siano state delle violazioni in materia. Le informazioni ambientali avranno un peso inferiore in quanto spesso riguardano l'utilizzo di energia elettrica, del riscaldamento e dell'acqua sanitaria.

Benefici per il commercio e la logistica

L'attenzione viene invece qui posta in egual misura sia sull'ambiente sia sui social in quanto entrambi i topic sono cruciali per l'attività d'impresa.

In merito all'ambiente, l'importanza sarà data sulle emissioni di CO2 dovuta soprattutto ai trasporti delle merci da fornitori e verso i clienti; mentre i consumi energetici saranno rilegati alle infrastrutture (poli logistici, immobili adibiti al commercio all'ingrosso e al dettaglio). I consumi idrici, gli inquinanti e i rifiuti avranno invece una posizione residuale.

Sul lato social, invece, una maggiore attenzione sarà posta al turnover dei dipendenti, alla sicurezza dei luoghi di lavoro e agli incidenti connessi ad essa.

Strumenti e supporti per applicare il VSME in modo efficace

Il VSME può essere utilizzato come strumento di introduzione delle tematiche ESG all'interno dell'impresa partendo soprattutto dal paragrafo “B2 – Pratiche, politiche e future iniziative per una transizione verso un'economia più sostenibile”. In questa sezione vengono proposti varie tematiche (che riprendono i 10 principi topic dell'ESRS) sul quale la società può indicare se al momento attuale vi siano delle iniziative in atto oppure se ha in programma di implementarle in futuro. Questo primo step può esser utilissimo per poter analizzare la propria realtà aziendale e individuare su quali aree vi può essere un margine di miglioramento immediato senza sforzi economici significativi. In questo paragrafo il principio indica che si possono utilizzare i temi individuati dai Principi ESRS riportati nell'ESRS E1 all'Appendice A, punto AR16 (gli stessi temi sono riportati anche nell'Appendice B del VSME) per fare un'analisi più approfondita.

Fatto ciò, con l'aiuto delle Guidance di entrambi i moduli, si possono analizzare quali strategie ed operatività si possono introdurre nei propri processi aziendali per rendicontare le informazioni allo stato attuale (che formeranno i valori individuati come Baseline, ovvero quei valori presi di riferimento per l'inizio della transizione sostenibile), per così individuare quali obiettivi ESG si possono fissare e i relativi valori target.

Strumenti e software utili per l’adozione

Essendo una materia vasta che tratta vari temi, può esser utile essere seguiti da un professionista che conosca le questioni di sostenibilità, in particolare il principio VSME e quanto ad esso collegato (normativa e Implemetation guidance di EFRAG), al fine di poter minimizzare la possibilità di commettere errori e velocizzare i tempi di analisi, calcolo e individuazione degli obiettivi.

Inoltre, per poter rendere il lavoro affidabile, preciso e duraturo nel tempo, lo strumento utile è Bilancio di sostenibilità e Relazione sulla gestione elaborato da OPEN Dot Com nel quale è possibile redigere il bilancio di sostenibilità secondo i principi ESRS, effettuare l'analisi di doppia materialità secondo quanto previsto dall'ESRS 1 e dall'IG1 Materiality  Assestment, calcolare con facilità i KPI principali della sostenibilità.

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Supporta la Commissione Europea nello sviluppo dei nuovi principi ESRS e VSME e contribuisce alla definizione delle direttive sulla rendicontazione di sostenibilità.
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Cerchi un software intuitivo con automatismi, indicatori, grafici e testi suggeriti? Il nostro strumento cloud è la soluzione ideale per redigere il bilancio di sostenibilità e la relazione sulla gestione, sia in caso di obbligo normativo sia su base volontaria.
Supporta l’analisi doppia materialità, il coinvolgimento degli stakeholder secondo gli standard ESRS, e propone un percorso semplificato per PMI conforme al VSME.
Il bilancio di sostenibilità viene redatto nel rispetto delle disposizioni previste dagli standard EFRAG e può essere integrato nella relazione sulla gestione.
A chi è rivolto? Commercialisti, Avvocati, Studi legali, Consulenti del lavoro, Aziende

Transizione sostenibile nelle PMI: come strutturare un piano efficace

Da parte del management, implementare la sostenibilità comporta dedicarci molto tempo per svolgere tutte le analisi qui sopra riportate. Questo può portare, soprattutto nelle prime fasi, a dover destinare più tempo alla sostenibilità che alle altre aree caratteristiche dell'attività aziendale, in particolare nell'attività di formazione sulla materia tutt'altro che semplice.

Implementare la sostenibilità è una scelta strategica e come tale ha bisogno di investimenti di tempo e denaro più o meno ingenti a seconda del livello che si vuole raggiungere.
Essendo poi che tratta di tematiche spesso scollegate tra di loro, un rischio è quello di non sapersi orientare e dare la giusta priorità alle varie attività da svolgere.

Errori da evitare

Innanzitutto, è preferibile evitare di fare tutto da soli in quanto la materia è molto complessa e questo porterebbe via molto tempo, facendo così perdere lo slancio e la determinazione al cambiamento.

In secondo luogo, bisogna individuare il motivo, lo scopo del perchè si voglia introdurre la sostenibilità in azienda e tenerlo sempre presente soprattutto quando si è nelle fasi decisionali di scelta; questo perchè la tendenza sarà quella di partire senza un reale scopo o necessità e si faccia poi fatica a delineare una strategia efficace e una timeline idonea, nonchè vi è il rischio di fare scelte sostenibili ma che poco si adattano alla realtà aziendale, con una spesa di risorse non proporzionale ai benefici che ne possono conseguire. Lo scopo individuato sarà la Stella Polare della sostenibilità nella PMI.

Un ultimo errore da evitare è il non creare un piano di sostenibilità composto da tappe ben precise e timeline definite. Questa mancanza di programmazione porterà ad allungare i tempi di analisi, di stima, di calcolo e di rendicontazione, con il rischio di non creare una struttura interna all'azienda pronta ed organizzata a focalizzarsi su quali siano gli obiettivi da raggiungere e, soprattutto, non sarà in grado del monitoraggio costante dei vari KPI e grandezze chiave.

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Webinar sul bilancio di sostenibilità
Corsi di formazione professionale continua per commercialisti sul bilancio di sostenibilità. Nei webinar sono trattati i seguenti argomenti: rendicontazione di sostenibilità, doppia materialità, catena del valore, performance ESG, attuazione della CSRD e molto altro.

Strategie per una transizione efficace

Pertanto, in questo ultimo punto, le strategie utili si possono riassumere in:
  1. Individuare con precisione il motivo, quale sia la volontà di introdurre la sostenibilità all'interno dell'impresa;
  2. Grazie ad un consulente di sostenibilità, programmare le varie fasi di lavoro con tempistiche precise;
  3. Individuare le persone interne che si occuperanno della sostenibilità aziendale e coinvolgerla già nelle prime fasi preliminari, nonchè fornirgli una formazione in materia;
  4. Analisi del contesto aziendale come settore attività, posizione geografica e di mercato, analisi di benchmark, analisi dei fornitori e clienti.
  5. Grazie al principio VSME, paragrafo B2, individuare su quali tematiche ESG la società può agire direttamente, indirettamente e farne una scala di priorità;
  6. Attraverso le informative presenti nel VSME, con supporto delle guidance, misurare le varie tematiche per formare i propri dati della Baseline;
  7. Alla luce dei primi dati calcolati e delle tematiche più significative per la società, determinare gli obiettivi qualitativi, quantitativi e la loro frequenza di monitoraggio;
  8. Su scadenza annuale, revisionare l'analisi dei temi ESG per individuare possibili nuove aree di miglioramento ed esaminare i dati raccolti per il gap analisys.
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