L‘errore chiaramente trascurabile: come si calcola e a che cosa serve
L’errore chiaramente trascurabile è definito dal principio di revisione internazionale ISA Italia 450, al paragrafo A2, dove si indica che il revisore può definire un importo al di sotto del quale gli errori sono chiaramente trascurabili e non necessitano di essere cumulati in quanto è verosimile che l’insieme di tali importi non abbia un effetto significativo sul bilancio. Si specifica che “chiaramente trascurabile” non è un’espressione equivalente a “non significativo”. Gli aspetti che sono chiaramente trascurabili presentano un ordine di grandezza diverso (minore) rispetto alla significatività e sono da intendersi aspetti irrilevanti, sia considerati singolarmente sia nel loro insieme, a prescindere dal criterio adottato per giudicarli, sia esso riferito all’entità, alla natura o alle circostanze. Quando sussistono delle incertezze sul fatto che uno o più errori siano chiaramente trascurabili, l’errore dev’essere gestito come non chiaramente trascurabile. Nella prassi, l’errore chiaramente trascurabile è una percentuale stimata dal 5 al 15% della significatività operativa.

Il software Procedure Sindaci e Revisori (PSR) consente, inoltre, di:
- evidenziare le conclusioni in merito alla determinazione della significatività ed i successivi aggiornamenti e avere evidenza del valore;
- aiutare il revisore nell’individuazione, all’interno del piano di revisione, delle poste significative da testare e nelle richieste documentali;
- visualizzare i diversi livelli di significatività nelle check list propedeutiche ai controlli di conformità (sui cicli aziendali), al fine di determinare il livello di rischio di revisione, ed ai controlli di validità (sulle singole poste che determinano il bilancio);
- avere un parametro definito al fine di valutare gli eventuali errori identificati e non corretti e quindi indirizzare il revisore nell’espressione del giudizio sul bilancio;
- evidenziare nelle proprie carte di lavoro le attività effettuate per la determinazione della significatività.
Naturalmente, per tutte le carte di lavoro, è possibile:
- procedere con il salvataggio all’interno del software o con la stampa della significatività nel corso degli anni di incarico;
- inserire (o meno) le carte all’interno del verbale del Collegio Sindacale o Sindaco Unico;
- averle sempre disponibili ovunque ci si trovi, con la sola connessione internet (in quanto su cloud);
- notarizzare i documenti al fine di dimostrare, ad esempio, di avere ottenuto la documentazione alla base del proprio lavoro in una certa data, senza possibilità di modifiche; tale aspetto è utile anche ai fini del controllo della qualità (Principio di revisione ISQC Italia n. 1 e l’articolo 20 del Decreto legislativo 39/2010). Per il sindaco, la notarizzazione (tramite la tecnologia della blockchain) ha importanti risvolti sull’attività, in quanto consente di apporre data certa sui documenti raccolti durante le verifiche periodiche e gli scambi di informazioni con l’organo amministrativo.
Il software Procedure Sindaci e Revisori (PSR) offre infine un servizio di assistenza alla compilazione delle carte di lavoro e, settimanalmente, un servizio di aggiornamento in merito all’evoluzione della normativa.
Si ricorda che gli accessi al software sono gestiti su 3 livelli decisi dal responsabile dell’incarico di revisione, in base ai poteri autorizzativi e policy dell’incarico, e questo aspetto consente una buona flessibilità all’interno del team ed una definizione precisa dei ruoli del team.
Ulteriore aspetto positivo del software Procedure Sindaci e Revisori (PSR) ricade nella possibilità di archiviare la documentazione dei vari esercizi oggetto dell’incarico e di avere sempre traccia e disponibilità storico del processo di revisione per singolo cliente e mandato, tutto disponibile nello stesso strumento.