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I controlli di qualità nella revisione legale

Principi, normative e best practices

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La revisione legale deve essere svolta in qualità. In quest'ottica, una revisione dei bilanci effettuata con elevati standard qualitativi, migliorando l'integrità e l'efficienza dei bilanci stessi, dovrebbe contribuire al regolare funzionamento dei mercati.

Al fine di garantire che revisori (sia singoli professionisti, sia società di revisione) rispettino gli standard professionali richiesti dalla normativa e che le attività di revisione siano condotte in modo imparziale ed accurato, è stato introdotto un controllo esterno del revisore legale (art.20 D.lgs. 39/2010), affidato al MEF (o alla Consob, se si tratta di incarichi svolti su Eip) che, a sua volta, è chiamato ad adottare un metodo di lavoro che sia conforme ai Principi di Revisione Internazionali sul controllo di qualità ISA Italia 220 e ISQM Italia 1.

In altre parole, il revisore deve istituire e mantenere un sistema di controllo interno della qualità orientato a presidiare che gli incarichi assunti siano svolti in conformità alle norme professionali e alle disposizioni normative vigenti, che permetta di dimostrare all'autorità competente che le direttive e le procedure adottate siano proporzionate all'ampiezza e alla complessità delle attività di revisione svolte.

Perché i controlli di qualità sono fondamentali?

Il controllo di qualità è il mezzo principale per assicurare al pubblico e alle autorità di regolamentazione che i revisori legali, nello svolgimento delle proprie funzioni, garantiscono un livello di servizio professionale adeguato a soddisfare i principi di revisione e le regole di deontologia professionale.

Obiettivi dei controlli di qualità sono:
  • accertare l'effettiva applicazione dei principi di revisione, delle procedure e delle metodologie di verifica previste e, ove applicabile, raccomandati dalla CONSOB e dagli organismi professionali;
  • contribuire a migliorare il livello qualitativo della revisione contabile per aumentare la pubblica fiducia nel ruolo di questo istituto;
  • rafforzare, con adeguati strumenti, il livello professionale dei soggetti incaricati a svolgerlo favorendo un trasferimento di conoscenze ed esperienze;
  • essere uno strumento formativo di sviluppo professionale sia per i soggetti che effettuano controlli di qualità, sia per coloro che li ricevono.

Normativa e standard di qualità nella revisione legale

Il revisore legale svolge un ruolo cruciale nel garantire la trasparenza e l'affidabilità dell'informazione finanziaria, contribuendo alla tutela degli stakeholder e alla stabilità del mercato. Attraverso un'analisi indipendente e sistematica dei bilanci aziendali, il revisore verifica la conformità delle informazioni contabili ai principi contabili e alle normative vigenti, riducendo il rischio di errori, frodi o irregolarità. L'importanza della compliance risiede nell'aderenza a standard etici e normativi che regolano l'attività di revisione, assicurando l'integrità del processo e la credibilità del giudizio espresso.

Standard internazionali e nazionali per il controllo di qualità

Gli standard internazionali e nazionali per il controllo di qualità nella revisione legale stabiliscono le linee guida fondamentali per garantire l'affidabilità e la coerenza dell'attività di revisione. A livello internazionale, l'International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB) ha sviluppato l'International Standard on Quality Management (ISQM 1 e ISQM 2) e l'International Standard on Auditing (ISA 220), che definiscono i principi per la gestione della qualità negli incarichi di revisione.

L'applicazione di questi standard è essenziale per garantire l'indipendenza, la competenza e l'efficacia del revisore, contribuendo alla credibilità dell'informativa finanziaria e alla tutela degli investitori.

In Italia, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato) ha adottato, con determina n. RR 184 dell'8 agosto 2023, i principi internazionali sulla gestione della qualità, che sostituiscono il principio internazionale sul controllo della qualità ISQC (Italia) 1 e nello specifico:
  • l'ISQM (Italia) 1 che si focalizza sulla progettazione, implementazione e gestione del sistema di controllo interno della qualità sviluppato su alcune componenti:
  • il processo adottato per la valutazione del rischio;
  • la governance e la leadership;
  • i principi etici applicabili;
  • l'accettazione ed il mantenimento dei rapporti con il cliente e dei relativi incarichi;
  • lo svolgimento dell'incarico;
  • le risorse;
  • l'informazione e la comunicazione;
  • il processo di monitoraggio e di implementazione delle azioni correttive.
  • l'ISQM (Italia) 2 che disciplina il processo di verifica della conformità dei lavori di revisione agli standard di qualità approvati e l'adeguata gestione dei rischi da parte del Revisore della qualità dell'incarico definendone ruolo e responsabilità.

è stato modificato, di conseguenza, l'ISA (Italia) 220, che ha per oggetto la gestione della qualità nella revisione contabile del bilancio.

L'ISQM Italia 1 è entrato in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2025, mentre l'ISQM Italia 2 e l'ISA Italia 220 entreranno in vigore per le revisioni legali dei bilanci relativi a periodi amministrativi con inizio dalla già menzionata data.

Le sanzioni per il mancato rispetto degli standard

Le sanzioni, in ordine di gravità, previste dall'art. 24 del D.lgs. 39/2010 che potrebbero essere comminate al revisore al termine dell'attività di verifica, laddove essa non sia conforme agli standard qualitativi (ISQM1 e ISQM2), sono le seguenti:
  • un avvertimentoche impone al responsabile della violazione di porre termine al comportamento e di astenersi dal ripeterlo;
  • una dichiarazionenella quale è indicato che la relazione di revisione non soddisfa i requisiti di cui all'articolo 14 D.LGS. 39/2010;
  • la censuraovvero una dichiarazione pubblica di biasimo, che indica la persona responsabile e la natura della violazione;
  • la sanzione amministrativa pecuniaria da 000 a 150.000 euro;
  • la sospensionedal Registro per un periodo non superiore a tre anni del soggetto cui sono ascrivibili le irregolarità;
  • la revocadi uno o più incarichi di revisione legale;
  • il divieto di accettare nuovi incarichidi revisione legale per un periodo non superiore a tre anni;
  • la cancellazione dal Registro.

Per non incorrere in tali sanzioni il revisore (persona fisica o società di revisione), oltre al corretto svolgimento delle attività di revisione e alla corretta e costante tenuta delle carte di lavoro, dovrà adottare stringenti misure preventive, tra cui il rafforzamento dei controlli interni e l'investimento in formazione continua al fine di garantire che gli standard di qualità siano rispettati in ogni momento.

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I principi fondamentali

Il sistema di controllo di qualità nella revisione legale si basa su principi fondamentali volti a garantire l'affidabilità, l'indipendenza e l'efficacia del processo di revisione. Tra questi principi, spiccano la leadership e la cultura della qualità, che promuovono un impegno costante verso l'eccellenza professionale, e la gestione dei rischi, che mira a identificare e mitigare le potenziali criticità nel processo di revisione. Altri elementi chiave includono l'indipendenza e l'etica professionale, per assicurare imparzialità e trasparenza, e la competenza del team di revisione, che deve essere costantemente aggiornato sulle normative e sugli standard professionali. Un altro aspetto rilevante è costituito dalle politiche che regolano l'assunzione di nuovi incarichi e la continuazione di quelli già esistenti, garantendo che siano compatibili con l'indipendenza e la capacità di fornire un servizio di qualità. A ciò si affiancano standard e procedure specifiche, mirati a garantire che le revisioni siano condotte in conformità alle normative e ai principi applicabili. Inoltre, è prevista la revisione periodica dei fascicoli di revisione per verificare la conformità e l'efficacia del lavoro svolto. Il sistema prevede, infine, procedure di monitoraggio e revisione interna, che consentono di valutare e migliorare continuamente la qualità del lavoro svolto.

La responsabilità del revisore e dell'organo di controllo

La responsabilità del revisore e dell'organo di controllo nel sistema di controllo della qualità della revisione legale è centrale per garantire la correttezza e l'affidabilità dell'attività di revisione. Il revisore legale ha l'obbligo di condurre il proprio incarico con professionalità, indipendenza e diligenza, assicurando che il bilancio oggetto di revisione sia conforme ai principi contabili e alle normative vigenti. è responsabile dell'applicazione di adeguate procedure di controllo della qualità, della gestione dei rischi e del rispetto degli standard etici e professionali. Parallelamente, l'organo di controllo, come il collegio sindacale o il comitato di controllo interno, ha il compito di vigilare sull'operato del revisore, verificando che la revisione sia condotta in modo appropriato e che l'intero processo rispetti i requisiti normativi e deontologici. Questa sinergia tra revisore e organo di controllo è fondamentale per garantire la trasparenza dell'informativa finanziaria e tutelare gli interessi degli stakeholder.

Il concetto di indipendenza e obiettività

I soggetti iscritti al Registro dei Revisori legali, nell'esercizio dell'attività di revisione svolta ai sensi del D.Lgs. 39/2010, sono tenuti ad osservare il contenuto del Codice Italiano di Etica e Indipendenza che regolamenta i principi di deontologia professionale, di riservatezza e segreto professionale, di indipendenza e obiettività.

La conformità ai principi di indipendenza è condizione necessaria per garantire l'espressione di un giudizio professionale sul bilancio senza ingerenze, conflitti di interesse o indebite influenze da parte di terzi ed è un'aspettativa dei soggetti portatori di interessi nel fare affidamento sulle relazioni del soggetto abilitato alla revisione.

L'indipendenza, sia mentale, sia apparente, implica quindi che il revisore deve essere libero da qualsiasi condizionamento che possa compromettere la sua obiettività e deve evitare situazioni che possano generare dubbi, anche solo percepiti all'esterno, sulla sua imparzialità.

L'obiettività, invece, si riferisce alla capacità del revisore di esprimere un giudizio professionale senza lasciarsi condizionare da indebite pressioni di terzi e senza scendere a compromessi.

è con queste premesse che lo spirito delle normative rivolte ai revisori è quello di assicurare il più possibile la neutralità del revisore nei confronti del soggetto sottoposto a revisione, al fine di assicurare un giudizio sull'operato di quest'ultimo onesto e imparziale, rafforzando il concetto che il revisore ha un importantissimo ruolo di interesse pubblico e non agisce mai esclusivamente negli interessi dei suoi singoli clienti.

Il controllo di qualità nella revisione legale si articola in diverse fasi, ciascuna finalizzata a garantire che l'incarico sia svolto in conformità agli standard professionali e normativi.

Accettazione dell'incarico e pianificazione

L'ISQC Italia 1 richiede che il soggetto abilitato alla revisione acquisisca le informazioni considerate necessarie nelle circostanze prima di:
  • accettare un incarico con un nuovo cliente;
  • decidere se mantenere un incarico già in essere;
  • accettare un nuovo incarico con un cliente già acquisito.

Il revisore deve effettuare, quindi, una valutazione preliminare del cliente, analizzando la sua integrità, la conformità normativa e la presenza di eventuali rischi che potrebbero compromettere l'indipendenza o la qualità della revisione. Il soggetto abilitato alla revisione deve valutare, inoltre, la sua capacità a svolgere l'incarico in conformità ai principi professionali e alle disposizioni di legge e regolamentari applicabili e stabilire se il team di revisione abbia le competenze per svolgere l'incarico e le capacità necessarie, inclusa la disponibilità di tempo e risorse.

Una volta accettato l'incarico, il revisore procede con la pianificazione delle attività, affinché l'approccio di revisione possa essere svolto in modo efficace (in conformità con i principi di revisione internazionali) ed efficiente per ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabile.

Molteplici i vantaggi di un'adeguata pianificazione:
  • concentrare l'attenzione sulle aree critiche e significative di bilancio;
  • focalizzare i rischi di errori significativi del bilancio;
  • organizzare e gestire lo svolgimento di procedure di revisione per l'ottenimento di elementi probativi sufficienti e appropriati;
  • supportare la scelta dei membri del team di revisione in modo che abbiano le competenze e le capacità per fronteggiare i rischi attesi;
  • facilitare le attività di direzione, supervisione, coordinamento dei membri del team e il riesame del loro lavoro.

Il revisore procede poi nella formulazione della strategia generale di revisione e nella predisposizione del piano dettagliato della revisione che prevede l'identificazione delle aree di rischio, la selezione delle procedure di controllo più adeguate e l'assegnazione delle responsabilità all'interno del team di revisione.

Valutazione del rischio e procedure di audit

Gli obiettivi generali del revisore indipendente, come definiti dal principio di revisione internazionale ISA Italia 200, sono quelli di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali ed emettere una relazione che contenga il giudizio sul bilancio.

Per il raggiungimento di tali obiettivi è fondamentale la determinazione del rischio di revisione che consiste nel rischio che il revisore esprima un giudizio inappropriato in presenza di un bilancio significativamente errato.

Una valutazione dei rischi efficace non può prescindere da alcuni aspetti fondamentali, primo fra tutti l'utilizzo del necessario scetticismo professionale nei confronti dei rischi di frode; soprattutto per quanto attiene alla considerazione delle diverse motivazioni che potrebbero indurre il redattore del bilancio ad apportare alterazioni volontarie alla rappresentazione veritiera e corretta richiesta dal Codice Civile.

L'obiettivo del revisore è identificare e valutare i rischi di errori significativi a livello di bilancio e di asserzioni, per definire e mettere in atto adeguate risposte di revisione.

Per identificare i rischi di errori significativi a livello di bilancio, il revisore deve acquisire la comprensione:
  • dell'impresa e del contesto in cui opera;
  • del quadro normativo sull'informazione finanziaria applicabile;
  • del sistema di controllo interno dell'impresa cliente.

Il rischio declinato a livello di asserzioni richiede una valutazione separata delle sue due componenti: rischio intrinseco e rischio di controllo.

Il revisore, dopo aver attentamente valutato il rischio di revisione nelle sue diverse componenti, dovrà poi stabilire quali procedure di revisione e attività siano necessarie per ridurre il rischio di errori significativi ad un livello accettabilmente basso.

Sulla base di questa valutazione, viene definita la natura, la tempistica e l'estensione delle procedure di revisione, che includono test di conformità e test di sostanza per verificare l'accuratezza delle informazioni finanziarie. Le procedure possono prevedere ispezioni documentali, analisi comparative, interviste ai responsabili aziendali e verifiche dettagliate su specifiche voci di bilancio, come ad esempio l'attivo immobilizzato o il magazzino.

Il revisore documenta le risposte ai rischi identificati e valutati di errori significativi in due documenti: la strategia generale di revisione e il piano di revisione.

Esecuzione della revisione e raccolta delle evidenze

Lo svolgimento dell'attività di revisione contabile del bilancio è caratterizzato dalla ricerca e dall'acquisizione di elementi probativi sufficienti ed appropriati a sostegno del proprio giudizio sul bilancio.

Durante questa fase, vengono eseguite verifiche dettagliate su operazioni contabili, analisi di documenti finanziari, test sui controlli interni e procedure di conferma con terze parti. La qualità delle evidenze raccolte è essenziale per garantire che le conclusioni del revisore siano fondate su dati oggettivi e attendibili.

Documentazione e report finale

Per mantenere elevati standard di qualità, è fondamentale documentare in modo chiaro e completo ogni fase del lavoro svolto, assicurando la tracciabilità e la verificabilità delle analisi condotte.

La documentazione serve a garantire che il lavoro sia stato condotto secondo gli standard professionali, che le evidenze supportino le conclusioni finali e che tutte le eventuali problematiche siano state adeguatamente trattate.

Completata la fase di risposta al rischio, il revisore passa alla fase conclusiva nella quale viene svolta una serie di attività prodromiche alla formulazione del giudizio sul bilancio. Esercitando il proprio giudizio professionale, il revisore valuta gli elementi probativi acquisiti e determina se essi siano sufficienti ed appropriati per trarre ragionevoli conclusioni.

Prima dell'emissione del giudizio sul bilancio, il revisore, secondo il disposto dell'ISA Italia 230, predispone un memorandum conclusivo nel quale sono sintetizzati:
  • gli aspetti significativi identificati nel corso della revisione, inclusi gli errori non corretti;
  • come sono stati gesti gli errori riscontrati;
  • le conclusioni raggiunte in merito agli aspetti salienti;
  • le decisioni rilevanti assunte.

Il memorandum, oltre ad agevolare il riesame del lavoro ed eventuali ispezioni di controllo della qualità, permette al revisore di valutare se sono stati considerati tutti gli aspetti significativi, se il riesame della strategia di revisione è stato portato a termine in modo corretto e se tutti gli obiettivi della revisione sono stati raggiunti. Nel documento vengono, infine, sintetizzati i risultati rilevanti cui è pervenuto per poter esprimere appropriatamente il giudizio di revisione.

La relazione di revisione rappresenta l'output finale del processo di revisione.

Checklist e procedure standardizzate

Le checklist e le procedure standardizzate consentono ai revisori di seguire un processo sistematico e ben definito, riducendo il rischio di tralasciare passaggi cruciali e garantendo che tutte le attività siano svolte in conformità agli standard professionali. Le checklist, che vengono compilate durante le diverse fasi della revisione, permettono di monitorare la completezza del lavoro, assicurando che tutte le procedure siano state applicate correttamente e che le evidenze raccolte siano adeguate a supportare le conclusioni.

Le procedure standardizzate, a loro volta, forniscono un quadro di riferimento uniforme per l'intero processo di revisione, definendo metodologie, tecniche e approcci da seguire per ogni tipo di incarico. Checklist e procedure standardizzate facilitano, inoltre, la formazione e l'aggiornamento dei revisori, poiché forniscono un modello chiaro di riferimento che può essere facilmente adattato alle specificità di ogni revisione, migliorando la qualità e l'efficacia complessiva del processo.

Software per la gestione del processo di revisione

I software per la gestione del processo di revisione rappresentano uno strumento fondamentale per il controllo di qualità nella revisione legale, in quanto automatizzano e ottimizzano molte delle attività legate all'incarico di revisione, migliorando l'efficienza e riducendo il rischio di errori umani. Questi software permettono ai revisori di gestire in modo centralizzato e strutturato tutte le fasi del processo, dalla pianificazione alla documentazione finale, garantendo che ogni passaggio venga eseguito in conformità agli standard professionali e normativi. Funzionalità come il tracciamento delle attività, la gestione dei rischi, il controllo delle scadenze e l'archiviazione elettronica dei documenti permettono di aumentare la trasparenza e la collaborazione all'interno del team di revisione, migliorando la qualità del lavoro svolto. Inoltre, molti software integrano strumenti di analisi dei dati che supportano i revisori nell'identificare anomalie o irregolarità nei bilanci, migliorando la precisione delle verifiche e riducendo i margini di errore. L'utilizzo di questi strumenti contribuisce a un monitoraggio continuo del processo di revisione, consentendo una valutazione tempestiva e un adeguamento delle procedure in caso di necessità, a garanzia della conformità e dell'affidabilità dell'intero processo di revisione legale.

Immagine rappresentativa della revisione legale
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Tecniche di campionamento e analisi dei dati

Le tecniche di campionamento e analisi dei dati permettono ai revisori di raccogliere e analizzare informazioni in modo sistematico ed efficiente, riducendo il rischio di errori e aumentando l'affidabilità delle conclusioni. Il campionamento consente di selezionare un numero rappresentativo di transazioni o voci contabili su cui applicare le procedure di revisione, riducendo il volume di dati da esaminare, mantenendo allo stesso tempo un alto livello di affidabilità nelle evidenze raccolte. Esistono diverse tecniche di campionamento, tra cui il campionamento casuale e quello stratificato, che permettono di ottenere campioni rappresentativi in base alle caratteristiche specifiche dei dati. L'analisi dei dati, d'altra parte, impiega sempre più strumenti avanzati quali il data mining, le analisi statistiche e l'intelligenza artificiale per identificare schemi, tendenze o anomalie nei bilanci, che potrebbero sfuggire ad un'analisi manuale. Questi strumenti migliorano l'efficacia della revisione, consentendo di individuare tempestivamente potenziali errori o frodi e garantendo un controllo di qualità più accurato e dettagliato, conforme agli standard professionali.

Differenze tra revisione interna ed esterna

Il revisore interno e il revisore esterno svolgono ruoli complementari nei controlli di qualità, ma con focus differenti. Il revisore interno è parte integrante dell'organizzazione e ha il compito di monitorare e valutare continuamente l'efficacia dei controlli interni, assicurando che le procedure aziendali siano adeguate alla prevenzione di errori, frodi o inefficienze. Il suo ruolo è preventivo, volto a identificare e correggere i problemi prima che possano influire sul bilancio o sulla reputazione dell'azienda. Il revisore esterno, invece, è un professionista indipendente incaricato di esprimere un giudizio imparziale sulla veridicità e correttezza del bilancio aziendale. Il suo compito è di esaminare le evidenze raccolte e verificare che l'informativa finanziaria sia conforme agli standard contabili e alle normative vigenti.

Entrambi i ruoli sono cruciali per il sistema di controllo della qualità: mentre il revisore interno si concentra sul miglioramento continuo dei processi aziendali, il revisore esterno fornisce un'ulteriore garanzia di trasparenza e affidabilità dell'informativa finanziaria, contribuendo a rafforzare la fiducia degli stakeholder.

Responsabilità e limiti del revisore esterno

Il revisore esterno ha la responsabilità di esprimere un giudizio indipendente e imparziale sulla veridicità e correttezza del bilancio di un'azienda, verificando che le informazioni finanziarie siano conformi ai principi contabili e alle normative applicabili.

Tuttavia, la sua responsabilità è circoscritta dai limiti imposti dalle normative e dalla natura stessa della revisione. Il revisore esterno non ha il compito di rilevare tutte le irregolarità, ma solo quelle che possano avere un impatto significativo sulla corretta rappresentazione del bilancio. Inoltre, la sua attività si basa su campioni di dati e non su un esame completo di tutte le transazioni aziendali, il che implica che non possa garantire l'assoluta assenza di errori o frodi. La responsabilità del revisore esterno si limita anche alla qualità delle evidenze a sua disposizione e alla competenza del personale aziendale con cui collabora.

Pertanto, il revisore esterno, pur avendo un ruolo fondamentale nel controllo della qualità, non è in grado di escludere totalmente il rischio di imprecisioni o omissioni.

Il coordinamento tra revisori interni ed esterni

Il coordinamento tra revisori interni ed esterni è essenziale per garantire un sistema di controllo efficace e per ottimizzare il processo di revisione legale. Mentre il revisore interno si concentra sul monitoraggio continuo dei controlli interni e sulla gestione dei rischi aziendali, il revisore esterno svolge una funzione di valutazione indipendente dell'affidabilità e della conformità del bilancio aziendale.

Una comunicazione fluida tra i due è cruciale per evitare duplicazioni degli sforzi e per consentire un'analisi più completa e accurata. Il revisore esterno può beneficiare delle informazioni e dei risultati ottenuti dal revisore interno riguardo ai processi e ai controlli aziendali, mentre il revisore interno può trarre vantaggio dal feedback del revisore esterno su eventuali debolezze nei controlli o nelle pratiche aziendali. Un buon coordinamento tra le due figure, infine, permette una gestione più efficiente del rischio, poiché entrambi i revisori sono in grado di integrare le loro competenze per identificare e affrontare tempestivamente le aree critiche.

Quando durante l'incarico di revisione emergono non conformità, come errori nei bilanci, irregolarità nei controlli interni o il mancato rispetto delle normative, il revisore è tenuto a documentarle e a comunicarle tempestivamente alla direzione e, se necessario, agli organi di controllo.

È essenziale che il revisore adotti un approccio proattivo nell'affrontare queste criticità, valutando la loro gravità e l'impatto potenziale sulle conclusioni della revisione. Se le non conformità sono rilevanti, il revisore deve prendere in considerazione la possibilità di modificare la propria opinione sul bilancio, fino a giungere, in casi estremi, a una riserva o a un parere negativo. Inoltre, è importante che il revisore collabori con la direzione per individuare e implementare soluzioni correttive, monitorando nel tempo l'efficacia degli interventi.

Una gestione adeguata delle non conformità non solo migliora la qualità del processo di revisione, ma contribuisce anche al miglioramento continuo dei controlli interni e delle pratiche aziendali.

Identificazione delle anomalie

L'identificazione delle anomalie è un passo cruciale nel processo di revisione legale, poiché permette di individuare discrepanze, irregolarità o errori nei bilanci aziendali che potrebbero compromettere l'affidabilità delle informazioni finanziarie.

Durante la revisione, il revisore analizza attentamente i dati contabili, confrontando le voci di bilancio con le informazioni storiche, le proiezioni future e gli standard di settore, al fine di identificare eventuali anomalie. Queste possono manifestarsi sotto forma di movimenti insoliti, scostamenti significativi dai parametri attesi o discrepanze tra diverse fonti di dati. L'utilizzo di tecniche di analisi dei dati e di campionamento consente di rilevare anomalie che potrebbero sfuggire ad un esame più superficiale.

Una volta individuate le anomalie, il revisore è tenuto a investigarle con attenzione per comprendere la loro natura e determinare se siano il risultato di errori, omissioni o possibili frodi. Deve, inoltre, valutare la gravità e la pervasività delle carenze identificate e, se necessario, rivedere la strategia generale e il piano di revisione.

Strategie per la correzione e il miglioramento continuo

Qualora vengano identificate non conformità, anomalie o aree di miglioramento, il revisore deve collaborare con la direzione dell'impresa per sviluppare soluzioni correttive che affrontino le problematiche emerse.

Nel corso degli incontri con gli organi di governance, il revisore deve discutere in merito alle carenze significative nel controllo interno che sono state identificate nell'ambito della revisione, per ottenere dagli stessi il loro punto di vista sulla rilevanza dell'aspetto segnalato e indicazioni in merito a come eventualmente si procederà per la risoluzione.

Il revisore deve comunicare per iscritto le carenze significative identificate proponendo, eventualmente, suggerimenti volti alla risoluzione delle stesse. Nella prassi il revisore riporta le debolezze riscontrate nella management letter al fine di consentire alla direzione aziendale di intervenire e migliorare la capacità dell'impresa di individuare e correggere eventuali errori in grado di influenzare negativamente la correttezza del bilancio dell'impresa.

Il follow-up e il monitoraggio nel tempo

Al fine di garantire che le azioni correttive adottate in seguito a non conformità o anomalie identificate durante la revisione legale siano effettivamente efficaci, occorre che il revisore, valuti regolarmente le modifiche apportate, attraverso controlli periodici, per assicurarsi che i miglioramenti siano sostenibili, che le procedure di controllo siano operative e che non emergano nuovi rischi o criticità.

Questo processo di monitoraggio è cruciale non solo per mantenere l'affidabilità delle informazioni finanziarie, ma anche per identificare tempestivamente eventuali nuovi punti deboli o inefficienze.

Best practices per garantire un'elevata qualità nella revisione legale

L'importanza della formazione continua dei revisori

In un contesto di continua evoluzione del quadro normativo di riferimento, elemento cruciale per garantire la qualità della revisione è assicurarsi che il personale e i collaboratori dispongano di un adeguato livello di preparazione professionale. L'attività di revisione legale è, infatti, tra quelle che, per il suo regolare e corretto svolgimento, richiede una preparazione qualificata ed un aggiornamento continuo.

La formazione continua diventa quindi requisito fondamentale per restare al passo con l'evoluzione normativa, economica, digitale e disporre delle conoscenze e competenze per rispondere al meglio alle più puntuali e complesse richieste dei clienti.

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In conclusione, i controlli di qualità nella revisione legale rivestono un ruolo fondamentale per garantire l'affidabilità e l'integrità delle informazioni finanziarie. Attraverso l'adozione di standard rigorosi e procedure strutturate, questi controlli assicurano che le attività di revisione siano svolte in conformità con le normative vigenti e le migliori pratiche professionali.

Inoltre, un sistema efficace di controllo della qualità contribuisce a rafforzare la fiducia degli investitori e degli altri stakeholder, promuovendo la trasparenza e l'etica nel contesto finanziario. Pertanto, investire nei controlli di qualità non è solo una necessità normativa, ma anche una leva strategica per migliorare la credibilità e la competitività delle società di revisione.

Domande frequenti

Quanto tempo richiede un controllo di qualità nella revisione legale?

Il tempo richiesto per un controllo di qualità nella revisione legale può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la complessità dell'incarico di revisione, la dimensione dell'azienda oggetto di revisione, la qualità dei sistemi di controllo interno dell'organizzazione e l'esperienza del team di revisione dedicato.

In generale, per una revisione legale standard di una società di medie dimensioni, un controllo di qualità può durare da alcune settimane a qualche mese. Tuttavia, per aziende più complesse o in caso di revisioni particolarmente complesse o ad alto rischio, questo processo può richiedere un periodo più lungo. La chiave per una gestione efficace del tempo è una pianificazione accurata e un controllo costante durante tutte le fasi della revisione.

Quali strumenti possono aiutare i revisori a mantenere la qualità del lavoro?

I revisori legali possono utilizzare una serie di strumenti per mantenere e garantire la qualità del loro lavoro durante il processo di revisione. Questi strumenti sono progettati per migliorare l'efficacia e l'efficienza dell'audit, ridurre il rischio di errori e garantire che tutte le normative e gli standard siano rispettati. Tra i principali strumenti utili, troviamo: check list e procedure standardizzate, software di gestione del processo di audit, tecniche di campionamento e formazione e aggiornamento professionale.

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