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730 - Quadro B - Fabbricati

Su un modello 730 si devono indicare fabbricati della categoria F/1 - F/4 che non hanno rendita catastale?

I fabbricati del gruppo F non hanno rendita catastale e, pertanto, non vanno dichiarati.

Se un soggetto ha 2 pertinenze e un'abitazione principale, nel quadro dei fabbricati è corretto che vengano indicate tutte e due le pertinenze con codice 5 e che quindi vengano dedotte dal reddito entrambe insieme all'abitazione principale?

L'abitazione principale può avere più di una pertinenza, pertanto, l'interpretazione è corretta.

Due immobili distintamente accatastati ma comunicanti tra di loro, possono essere considerati un'unica abitazione principale e, pertanto, usufruire della deduzione per abitazione principale relativamente alla rendita di entrambi?

La risposta è negativa. Si può usufruire della detrazione per abitazione principale solo per un singolo immobile accatastato. Per poter usufruire della detrazione su entrambi gli alloggi occorre precedere all’accorpamento degli stessi con l’attribuzione di un’unica rendita.

Un contribuente ha la proprietà al 100% di un immobile mentre la madre ha l'usufrutto al 100%. Chi deve dichiarare l'immobile?

L'immobile deve essere dichiarato da chi detiene l'usufrutto, pertanto, nel caso specifico deve essere indicato dalla madre.

Un immobile è accatastato come unità collabente, deve essere dichiarato?

La definizione di immobile collabente si presenta, quando al fabbricato o all’unità immobiliare vengono a mancare le caratteristiche di redditività; pertanto, tale immobile non deve essere inserito nel modello 730 (perché non produttivo di reddito).

Nel caso di uno sfratto intimato nel mese di febbraio e reso esecutivo soltanto nel mese di luglio, quale data va tenuta in considerazione per fruire del credito di imposta per canoni non percepiti?

La data della convalida dello sfratto deve essere precedente alla data di scadenza della presentazione del modello 730. Una volta verificatasi questa situazione i canoni non percepiti possono non essere dichiarati ed è possibile richiedere il credito d'imposta per quelli già tassati (e non incassati) in periodi precedenti (rigo G2).

Un contribuente ha un reddito derivante dalla locazione di un fabbricato. In accordo con l'inquilino ha incassato solo la metà dell'affitto stabilito nel relativo contratto. È possibile, con un'autocertificazione, dichiarare solo l'affitto effettivamente percepito?

È obbligatorio indicare il canone indicato nel contratto di locazione indipendentemente da quanto è stato effettivamente percepito. Si ricorda che i canoni non percepiti relativi a contratti di locazione di abitazione non devono essere dichiarati solo se esiste un procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità dell’inquilino o da un’ingiunzione di pagamento che si è concluso entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. In questo caso la rendita catastale deve essere comunque assoggettata a tassazione. Qualora ne ricorrano le condizioni si potrà richiedere il credito d'imposta per canoni di locazione non percepiti.
Inoltre (articolo 21 Tuir) ai canoni di locazione non riscossi nell’anno di riferimento (es. 2022) ma percepiti nell’esercizio successivo (es. 2023), si applica l’aliquota pari alla metà del reddito complessivo netto del contribuente nel biennio precedente all’anno in cui sono percepiti.

Ci sono delle novità per le c.d. locazioni brevi?

Dal periodo d’imposta 2021 il regime delle c.d. locazioni brevi è applicabile solo ai contribuenti che locano con questa disciplina non più di 4 immobili. Se detto limite viene superato l’attività si presume svolta in regime di impresa (occorre pertanto aprire p.iva e presentare il Modello Redditi PF)
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