DURA LEX SED LEX
Il welfare per l’amministratore unico
Questa sera ho deciso di regalarmi per cena un buon bicchiere di vino.
Prima di rientrare a casa passo da Paola, una mia compagna del liceo che, dopo una brillante carriera da archeologa, ha ceduto alle lusinghe di Bacco: è diventata sommelier e ha aperto una piccola, ma fornitissima enoteca.
Mi accoglie sorridente, quasi urlando il mio soprannome dei tempi di scuola che, per pudore professionale, ometto.
Piacevolmente stupito le chiedo il perché di tanta allegria. “Leggendo ho scoperto il welfare e adesso, dopo averti fatto scrivere un bel regolamento, non vedo l’ora di utilizzarlo…!”
La guardo. “Mi dispiace Paola, ma non è così. Tu sei amministratore unico della Srl che hai costituito per gestire l’enoteca. La risposta dell’Agenzia delle Entrate all’interpello protocollo n. 954-1535/2017, è molto chiara ed esclude l’amministratore unico tra i beneficiari di quanto previsto dall’articolo 51, lettera a comma 2, in merito al welfare. E questo è solo il primo di una serie di interpelli che nel tempo si sono occupati di welfare e di amministratori”.
Mi guarda triste e con voce seria esclama: “Dura Lex sed Lex…, rinuncerò al welfare”.
Per consolarla, la invito, e invito anche voi, a rivedere il mio webinar di martedì 25 maggio, dal titolo "Il Welfare degli amministratori: normativa e modalità di attuazione", accedendo alla vostra area riservata. Vi prometto che non è in latino.
Lorenzo Ricci,
Gruppo di Studio Lavoro - OPEN Dot Com.
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