A dispetto della complessità applicativa della norma, ci sono esempi virtuosi di imprese in difficoltà finanziarie e gestionali, di settori e con organizzazioni diversi, cui il Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza ha fornito preziose opportunità di ristrutturazione e recupero. Il dato comune ai casi segnalati di seguito, ma in generale a tutte le aziende che hanno fatto ricorso agli Organi di Composizione della Crisi (OCC) è che il successo del piano di ristrutturazione è dipeso dalla collaborazione tra le parti interessate e dalla adeguata pianificazione delle attività.
Il primo caso applicativo reale riguarda una storica azienda manifatturiera italiana, operante nel settore tessile, la cui difficoltà è stata causata da qualche anno di calo delle vendite, dovuto all’ incapacità di competere sul mercato internazionale. L’ azienda ha deciso di avvalersi del Codice della Crisi di impresa per avviare un piano di ristrutturazione in grado di rilanciarla sul mercato.
Attraverso l'assistenza di consulenti finanziari e legali, ha elaborato un Piano Attestato di Risanamento (PAR), che ha ottenuto l’approvazione dell’OCC, finalizzato alla attuazione di una strategia di marketing atta ad occupare nuovi mercati emergenti, riducendo i costi operativi e ottimizzando la produzione. Grazie all'accordo di ristrutturazione preventiva del debito verso i creditori, l'azienda ha ottenuto dilazioni nei pagamenti dei fornitori e procrastinazione dei debiti; queste misure le hanno fornito tempo e risorse necessari ad affrontare le difficoltà e ad avviare un processo di rinnovamento.
Il secondo caso riguarda una startup tecnologica italiana con progetti innovativi e promettenti, che si è trovata in crisi di liquidità e con finanziamenti inadeguati allo sviluppo dei propri prodotti. La società ha scelto di ricorrere al Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza per proteggere i creditori e trovare una via di uscita dalle difficoltà. La startup ha presentato un piano di ristrutturazione rivolto a ridurre i costi operativi e a migliorare la gestione finanziaria, previe: revisione approfondita delle risorse finanziarie e valutazione delle possibilità di finanziamento. Grazie all'assistenza di un amministratore straordinario, l'azienda ha stretto accordi con alcuni investitori interessati al suo potenziale di crescita, ottenendo nuove risorse e supporti finanziari per continuare lo sviluppo dei prodotti innovativi.
Il terzo caso riguarda un’ azienda del settore turistico e ricettivo, che a fronte del COVID e della crisi economica che ne è seguita, ha subito un brusco calo delle prenotazioni. Trattandosi di una situazione di difficoltà mai affrontata prima, l'azienda ha deciso di avviare una profonda riorganizzazione, attraverso il Codice della Crisi di Impresa. Si è affidata ad esperti del settore turistico e a consulenti finanziari per sviluppare un piano strategico di ristrutturazione che prevedeva: la diversificazione dell’ offerta, l'adozione di nuove tecnologie per la promozione online e una gestione più efficiente delle risorse umane e finanziarie. L'accordo di ristrutturazione preventiva ha consentito all'azienda di ottenere sgravi fiscali e contributi pubblici per rilanciare l'attività una volta terminata la crisi.
In conclusione, l'applicazione del Codice della Crisi d'Impresa può portare indubbi benefici alle imprese in difficoltà e all’economia di riferimento, in particolare:
- Protezione dei posti di lavoro e del patrimonio produttivo e intellettuale
- Contesto definito e organizzato in cui ristrutturarsi finanziariamente e operativamente con recupero e rilancio delle attività.
- Trattamento equo dei creditori, con fissazione di criteri chiari per la ripartizione dei crediti e la gestione delle attività
- Ristrutturazione del debito, con facilitazioni nella negoziazione di piani di pagamento sostenibili
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