Validità del certificato camerale
Il certificato - se stampato su carta filigranata e corredato da bollo della Camera di Commercio di tipo oro (contromarca olografica) - ha valore legale ed è opponibile a terzi poichè riporta la firma dell'addetto della Camera di Commercio, ovvero significa che può essere utilizzato come prova ufficiale dell'esistenza e dei dati di un’impresa.
Il certificato camerale, con il suo valore legale,
ha una validità di 6 mesi dalla data del rilascio come indicato nel
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa: i certificati camerali
... rilasciati dalle pubbliche amministrazioni ... hanno validità di sei mesi dalla data di rilascio se disposizioni di legge o regolamentari non prevedono una validità superiore.
Art. 41 del DPR n. 445 del 28 dicembre 2000
In ogni Certificato Camerale viene sempre indicata sia la data di estrazione sia la data di aggiornamento degli archivi; le informazioni contenute vengono aggiornate quotidianamente a cura delle Camere di Commercio.
Da sapere: qualora si stiano cercando informazioni non certificate su un'impresa, è possibile richiedere
una visura camerale.
Requisiti per conferire validità al certificato CCIAA
|
Certificato camerale ordinario |
Certificato camerale artigiano |
Certificato camerale storico |
| Carta filigranata |
|
|
|
Contromarca olografica (bollino) |
oro |
|
|
|
| rame |
|
|
|
| argento |
|
|
|
Chiusura del Certificato Camerale
Quando si richiede un Certificato Camerale, è possibile specificare un tipo di chiusura, ovvero una dicitura in calce che indica lo scopo per cui il documento sarà utilizzato. Questa informazione è importante perché può determinare l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e rende il certificato idoneo per determinate finalità.
Esistono 11 tipi di chiusure, identificate con una lettera dell'alfabeto dalla lettera A alla lettera M. È possibile selezionare fino a 4 chiusure per ciascun certificato. Vediamo insieme i vari tipi di chiusura disponibili.
Chiusura tipo A
La chiusura A è pensata per l’utilizzo presso enti previdenziali, come INPS e INAIL. È un documento esente da bollo e serve a comprovare la situazione anagrafica e legale dell’impresa in occasione, ad esempio, di una verifica contributiva. È anche noto come Certificato camerale INPS/INAIL.
Uso tipico: utile per atti e documenti previdenziali e assicurativi da presentare all'INPS o all'INAIL.
Chiusura tipo B
Il tipo B viene utilizzato per richieste di rimborso o sospensione di tributi come IVA o IRAP. Anche in questo caso il certificato è esente da bollo e può essere allegato alle istanze rivolte all’Agenzia delle Entrate. Si tratta del cosiddetto Certificato Camerale per rimborsi tributari.
Uso tipico: allegato a richieste di rimborso o sospensione tributi (IVA, IRPEF, IRPEG, ILOR, ICI, ICIAP, IRAP, ecc.), esclusi atti difensivi.
Chiusura tipo C
Per accedere a finanziamenti a medio termine destinati al commercio, esiste il Certificato Camerale con chiusura C. Rientra in una casistica specifica prevista dalla normativa e permette di usufruire di condizioni agevolate. È comunemente chiamato Certificato Camerale per finanziamenti legge 1016.
Uso tipico: per finanziamenti legati ad ampliamento, rinnovo attrezzature, acquisto locali.
Chiusura tipo D
Chi invece richiede finanziamenti a medio o lungo termine in altri settori può utilizzare il tipo di chiusura D. Questo tipo è utile per imprese operanti, ad esempio, nell’artigianato, nel cinema o nella cooperazione, e dimostra che l’impresa ha i requisiti per accedere a certe agevolazioni. È anche noto come Certificato Camerale legge 601.
Uso tipico: per operazioni di credito specifiche, incluse varie tipologie (artigianato, cooperazione, cinema, ecc.).
Chiusura tipo E
C’è poi il Certificato Camerale con tipo di chiusura E, che riguarda i finanziamenti agevolati in zone economicamente depresse del Centro-Nord. Viene richiesto soprattutto per contributi nel settore industriale, artigianale o turistico ed è previsto dalla legge 614/1966.
Uso tipico: per finanziamenti agevolati nei settori agricolo, industriale, turistico e altre aree designate.
Chiusura tipo F
Se l’obiettivo è dimostrare che l’impresa non si trova in procedure concorsuali attive (come fallimento o concordato), si può optare per la chiusura tipo F, comunemente detta certificato di vigenza. È molto richiesto in ambito bancario o per partecipare a gare d’appalto.
Uso tipico: richiesto per gare d’appalto, concessioni mutui, iscrizione fornitori.
Chiusura tipo G
La chiusura tipo G, invece, attesta l’assenza di procedure concorsuali non solo nel presente, ma anche negli ultimi cinque anni. È utile per ottenere un quadro più completo sull’affidabilità storica dell’impresa e viene chiamato anche certificato storico di vigenza.
Uso tipico: richiesto per gare d’appalto, concessioni mutui, iscrizione fornitori ma con riferimento a periodi storici e utile per controlli approfonditi.
Chiusura tipo H
Esiste poi una chiusura dedicata alle ONLUS, il tipo H. Questo certificato è esente da bollo e viene utilizzato da organizzazioni non profit per finalità specifiche previste dalla normativa fiscale, come la partecipazione a bandi pubblici o la stipula di convenzioni.
Uso tipico: per certificati destinati ad enti non profit con finalità sociali.
Chiusura tipo I
Il certificato con tipo di chiusura I è riservato alle aziende che accedono a forniture di carburanti a prezzo agevolato. È legato al D.M. 68/83 e serve per comprovare il diritto a beneficiare di queste condizioni.
Uso tipico: per aziende che usufruiscono di agevolazioni su prodotti petroliferi.
Chiusura tipo L
Un caso più generico è rappresentato dalla chiusura tipo L, che riporta la dicitura per gli usi consentiti dalla legge. È utilizzabile in tutte le circostanze in cui la normativa consente l’esenzione da bollo, ma non esiste una chiusura più specifica.
Uso tipico: utile in molti casi generici di esenzione, fare attenzione all’uso corretto.
Chiusura tipo M
Per presentare documentazione all’estero, è disponibile il Certificato Camerale con chiusura tipo M. È predisposto secondo le indicazioni dell’art. 40 del DPR 445/2000 e risulta particolarmente utile in ambito di internazionalizzazione d’impresa, rapporti con dogane o istituzioni estere.
Uso tipico: per certificati destinati a enti o procedure internazionali.
Ogni tipo di chiusura ha una sua finalità ben precisa, spesso legata a normative che prevedono l’esenzione dal bollo o richiedono contenuti specifici. Se devi richiedere un Certificato Camerale e non sai quale chiusura inserire, è importante valutare con attenzione l’uso che ne farai: in molti casi è possibile indicarne anche più di una (fino a quattro) nello stesso documento.