Il Quadro ER della dichiarazione telematica di successione è la sezione dedicata all’attivo ereditario diverso dagli immobili. Oltre a conti correnti, titoli e partecipazioni societarie, vi trovano spazio anche rendite, crediti e una vasta categoria residuale di beni mobili e diritti patrimoniali.
La corretta compilazione del Quadro ER per rendite, crediti e beni mobili consente di rappresentare in modo completo il patrimonio ereditario. Una descrizione chiara, supportata da documentazione idonea, riduce il rischio di contestazioni e agevola la liquidazione delle imposte nel Quadro EF.
Ricorda: tutto ciò che ha valore economico e non è già incluso nei quadri immobiliari o societari va considerato ai fini della successione. Meglio dichiarare troppo che dimenticare un cespite rilevante.
Quando si utilizza il Quadro ER per questi beni
Il Quadro ER si utilizza per:
- rendite di qualsiasi tipo (vitalizie, temporanee, reversibili);
- crediti esigibili verso soggetti pubblici o privati;
- compensi maturati e non riscossi;
- quote di TFR maturato e non erogato;
- beni mobili di valore (arredi, oggetti preziosi, collezioni);
- diritti patrimoniali non registrati altrove.
Software dichiarazione di successione
Rendite e pensioni
Le rendite vanno indicate se sono diritti patrimoniali attivi trasferibili agli eredi o ai legatari. In particolare:
- le rendite vitalizie intestate al de cuius devono essere valutate in base alla durata prevista (vitalizia o temporanea);
- le pensioni di reversibilità non sono generalmente da includere perché spettano iure proprio agli aventi diritto, salvo differente disciplina normativa.
Da sapere: in caso di dubbi sull’inclusione, è opportuno allegare documentazione INPS o dell’ente previdenziale competente.
Crediti verso terzi
Vanno indicati nel Quadro ER tutti i crediti che il defunto vantava alla data del decesso. Tra i principali:
- crediti derivanti da contratti (es. mutui erogati a terzi);
- compensi per attività professionale maturati ma non incassati;
- TFR e altre indennità di fine rapporto (per lavoratori dipendenti);
- crediti nei confronti dell’erario o di enti (es. rimborsi fiscali, ratei IRPEF).
Per ciascun credito è necessario indicare:
- descrizione sintetica del credito;
- nome del debitore o dell’ente debitore;
- valore nominale alla data della morte;
- eventuali svalutazioni se motivate (es. rischio inesigibilità).
Esempi:
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Descrizione
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Valore lordo
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Passività
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Valore netto
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Compensi professionali maturati (fatture 2025)
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€ 6.000
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–
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€ 6.000
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TFR maturato presso ditta XYZ
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€ 14.300
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–
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€ 14.300
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Rimborso IRPEF in attesa da Agenzia Entrate
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€ 1.200
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–
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€ 1.200
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Altri beni mobili
Possono essere inseriti in questa categoria tutti i beni patrimoniali non immobiliari e non registrati altrove:
- arredi di pregio, gioielli, quadri, strumenti musicali;
- automezzi non dichiarati nel PRA (es. ciclomotori, barche non registrate);
- oggetti di valore collezionistico (numismatica, antiquariato).
Per questi beni si può indicare:
- una stima complessiva;
- oppure una perizia o valutazione analitica, se richiesta.
Suggerimento: è opportuno documentare il valore stimato con fotografie, perizie o autocertificazioni, soprattutto in caso di beni di valore significativo.
Documentazione da conservare
Anche se non obbligatoriamente allegati alla dichiarazione, è bene conservare:
- documentazione bancaria o contabile a supporto dei crediti;
- certificazioni INPS o aziendali per TFR e pensioni;
- perizie o elenchi descrittivi per arredi e oggetti di valore.