Cosa si può segnalare
Le segnalazioni di condotte illecite possono riguardare:
- violazioni di normative nazionali o europee;
- frodi, corruzione, abusi di potere, illeciti amministrativi o contabili;
- violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ambiente, protezione dei dati, trasparenza;
- qualsiasi comportamento o omissione che leda l’interesse pubblico o l’integrità dell’ente.
Canali di segnalazione previsti
Il sistema whistleblowing si articola su più livelli:
- canale interno: da attivare obbligatoriamente nelle aziende con almeno 50 dipendenti o che adottano un Modello 231, tramite strumenti sicuri e riservati (es. piattaforme dedicate);
- canale esterno: presso ANAC o altra autorità competente, nei casi in cui il canale interno non sia previsto, non sia funzionante o non offra adeguate garanzie;
- divulgazione pubblica: ammessa solo in circostanze eccezionali, come pericolo imminente per l’interesse pubblico o rischio concreto di ritorsione;
- denuncia all’autorità giudiziaria o contabile: percorribile indipendentemente dagli altri canali.
Tutele per il segnalante
Il Decreto prevede tutele forti per proteggere il whistleblower, tra cui:
- divieto assoluto di ritorsioni, come licenziamenti, trasferimenti o mobbing;
- riservatezza dell’identità, tutelata in ogni fase della procedura;
- nullità degli atti discriminatori o sanzionatori collegati alla segnalazione;
- diritto al risarcimento in caso di danni subiti;
- possibilità di segnalazione anonima, laddove supportata dal sistema utilizzato.
Obblighi per le organizzazioni
Sono obbligati a predisporre canali interni di segnalazione e procedure adeguate:
La compliance aziendale del whistleblowing prevede, inoltre, che vi sia un’informativa chiara e aggiornata sulle modalità di segnalazione, interna ed esterna.
Perché è importante il sistema di segnalazione
Il whistleblowing non è solo un adempimento formale: è uno strumento strategico per tutelare l’etica aziendale e prevenire rischi legali e reputazionali.
Adottare un sistema di segnalazione efficace consente di:
- rafforzare la fiducia tra organizzazione e lavoratori;
- identificare tempestivamente criticità interne;
- migliorare la cultura aziendale e la trasparenza operativa;
- proteggere l’interesse collettivo e quello dell’ente.
Sanzioni previste
Il mancato rispetto degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 24/2023 può portare a sanzioni anche elevate per le organizzazioni obbligate.
In particolare,
ANAC può irrogare sanzioni amministrative fino a 50.000 euro nei casi in cui l’organizzazione:
- non attivi canali di segnalazione conformi, che garantiscano riservatezza, sicurezza ed efficacia;
- non tuteli adeguatamente il segnalante, violando l’obbligo di riservatezza o permettendo comportamenti ritorsivi o discriminatori.
Sono inoltre previste responsabilità in capo al segnalante, qualora utilizzi in modo doloso il sistema di whistleblowing, ad esempio per commettere calunnia o diffamazione.
Gli errori da evitare nell’attivazione di un canale whistleblowing
Attivare un canale di whistleblowing non significa solo adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs. 24/2023, ma costruire un sistema realmente efficace, credibile e sicuro. Purtroppo, tante aziende fanno scelte che ne compromettono l’efficacia. Ecco i più comuni:
- non garantire la conformità normativa;
l’utilizzo di strumenti o procedure non allineati al D.Lgs. 24/2023 o alla Direttiva UE 2019/1937 può invalidare l’intero sistema di segnalazione;
- utilizzare canali inadeguati;
email aziendali o moduli cartacei non assicurano riservatezza, sicurezza e tracciabilità; il canale deve permettere anche segnalazioni anonime;
- non informare adeguatamente i dipendenti;
la mancanza di una comunicazione chiara sul funzionamento del canale e sulle tutele previste genera sfiducia e riduce il numero di segnalazioni;
- gestire male o non gestire le segnalazioni;
l’assenza di tempi certi, personale formato e feedback al segnalante mina la credibilità del sistema e ne riduce l’effetto deterrente;
- non prevenire le ritorsioni;
il segnalante va protetto da ogni forma di pressione, licenziamento o discriminazione: è indispensabile adottare una policy chiara e un sistema di protezione attivo;
- non archiviare e non monitorare le segnalazioni;
trascurare i dati raccolti impedisce all’organizzazione di individuare criticità ricorrenti e migliorare i processi interni.
Affidarsi a una soluzione strutturata, sicura e conforme alla normativa consente non solo di evitare queste criticità, ma anche di rafforzare la fiducia all’interno dell’azienda e favorire comportamenti corretti e trasparenti.
Per un sistema di segnalazione completo e pronto all’uso, scopri il servizio Whistleblowing di OPEN: una piattaforma online conforme al D.Lgs. 24/2023, con canali sicuri, documentazione, protocolli e formazione inclusa.
Il video fornisce una completa visione di come è possibile effettuare una segnalazione con la piattaforma Whistleblowing di OPEN Dot Com.
Illeciti frequenti nel settore privato
Secondo un’indagine europea (fonte:
FAZ.net),
circa il 40% delle imprese ha registrato episodi riconducibili a illeciti potenzialmente oggetto di whistleblowing. Tra questi:
- corruzione attiva o passiva;
- spionaggio industriale;
- uso improprio di dati aziendali;
- falsificazione di documenti o resoconti finanziari;
- furto e appropriazione indebita;
- gestione negligente o scorretta;
- mobbing e discriminazioni;
- molestie sessuali.